Trasferirsi da Palermo a Torino

Vivere per sempre a Palermo è il sogno di qualsiasi palermitano: i rumori delle vie del centro, i sapori di una cucina gustosa ed appetitosa e il mare, bello e con pochi eguali in tutto il resto della Penisola, fanno del capoluogo siculo un luogo di beltà straordinaria. Spesso, però, la vita spinge tantissimi palermitani a migrare altrove, in cerca di quel posto di lavoro che non è così semplice da trovare restando nell’amata Palermo.

L’emigrazione verso la zona settentrionale del paese è, ormai da oltre mezzo secolo, un fattore che tocca a moltissimi siciliani. Ed anche Palermo, in tal senso, non fa certo difetto. Tra le mete maggiormente ambite Milano e Torino sono quelle, numeri alla mano, che possono offrire una vasta gamma di opportunità professionali negli ambiti più disparati: dalla manodopera al turismo, sino a settori strettamente collegati al settore terziario.

Torino: il terziario continua a crescere a ritmi eccellenti

In una fase particolarmente delicata come questa, dove la nostra nazione è profondamente segnata dalla pandemia, emigrare verso altri lidi è alquanto complicato, ma può risultare un momento particolarmente propizio per organizzare il proprio futuro e, non appena sarà possibile, stabilizzarsi in una città come ad esempio la poc’anzi citata Torino.

Il capoluogo piemontese, d’altro canto, prima della comparsa del covid 19 aveva fatto registrare alcuni interessantissimi dati relativi all’incremento occupazionale, in particolar modo nel terziario. In questo settore, infatti, lo scorso anno il saldo tra imprese aperte e chiuse è stato estremamente consistente, con un saldo netto positivo di quasi 1300 unità. Numeri difficilmente riscontrabili nella maggior parte delle altre città dello Stivale.

Negli ultimi dieci anni, nonostante la grande crisi finanziaria del 2008 abbia lasciato i segni anche nell’ex capitale d’Italia, alcuni settori sono riusciti a dimostrare un’ottima resilienza. Ed anche in questo caso, il settore terziario è riuscito a restare immune, tenendo praticamente stabile il numero di imprese.

Andamento differente, invece, per il settore industriale, che ha fatto registrare un calo del 15% nel periodo intercorrente tra il 2009 e il 2019. Un trend negativo, però, che aveva visto un’ottima inversione di marcia negli ultimi tre anni, con una ripresa più che discreta del settore industriale torinese, nonostante il 2019 avesse fatto registrare una piccola frenata al trend positivo avviatosi nel 2017.

Torino meta di grande attrazione turistica: l’aumento di occupati nel turismo

Negli ultimi dieci anni, grazie anche agli imponenti investimenti effettuati per la realizzazione delle Olimpiadi invernali del 2006, Torino si è riscoperta una città a forte attrazione turistica, risultando accogliente ed estremamente agile per gli spostamenti dei turisti. Un punto di riferimento, oltretutto, per una visita più ampia alle tante bellezze presenti in Piemonte, come il Monferrato, la Granda e tutti gli splendidi paesaggi montagnosi di questa regione.

Non è casuale, di conseguenza, che l’occupazione legata al mondo del turismo sia stata quella, negli ultimi dieci anni, in grado di far registrare, percentualmente parlando, l’incremento più consistente. Moltissimi visitatori, infatti, adorano trascorrere le proprie serate tra le vie del centro, in un bel ristorante tipicamente torinese o in qualche pub alla moda, concludendo la serata, poi, in qualche discoteca locale o alla ricerca del divertimento più imprevedibile e stuzzicante con una Escort o un trans Torino.

I dati relativi allo scorso anno, oltretutto, sono la migliore testimonianza di come il capoluogo piemontese possa offrire anche una certa solidità dal punto di vista professionale, come si evince dal consistente incremento dei contratti a tempo indeterminato. La stabilizzazione dei contratti, oltretutto, ha riguardato in primis le aziende di dimensioni medio-piccole, in grado di far registrare un incremento dei “posti fissi” superiore – in termini percentuali – a quello messo a segno dalle aziende dimensionalmente maggiori.