Consigli per un massaggio: ecco alcune indicazioni utili

Rilassarsi è fondamentale. Nella vita di tutti i giorni, dominata dallo stress e dalle tensioni, è chiaro che diventa importante ritagliarsi delle buone pratiche legate al proprio benessere. E il vostro partner, ad esempio, vi ringrazierà di cuore se sarete in grado di fare un bel massaggio.

Non è, però, così semplice come si potrebbe pensare fare un bel massaggio. Prima di tutto perché non tutti i massaggi vengono eseguiti con le stesse modalità. Chi ha esperienza in questo ambito saprà individuare il tipo di massaggio che si adatta meglio alle esigenze e problematiche della persona che lo andrà a ricevere. Proviamo a capire quali sono i migliori suggerimenti di cui tener conto per poter effettuare un massaggio rilassante. D’altro canto, è bene anche capire quali sono gli accessori e gli strumenti che possono tornare utili per effettuare un massaggio in modo impeccabile, come ad esempio dotarsi di un lettino da massaggio piuttosto che di vari asciugamani.

Stabilite il vostro obiettivo primario

Prima di cominciare con la sessione di massaggio, è fondamentale essere ben consci del risultato finale che si ha intenzione di ottenere. Il massaggio sarà differente, ad esempio, se l’intento è esclusivamente quello di garantire un certo relax, oppure se ci si deve concentrare su una zona del corpo ben specifica, come ad esempio risolvere il problema di una spalla, che magari è legato alla postura assunta durante le infinite giornate di lavoro.

Nella maggior parte dei casi, quello che non deve mancare mai è l’interazione tra il massaggiatore e il cliente. In questo modo, si può trovare fin da subito un’intesa in merito alle finalità del massaggio e anche alle modalità di esecuzione. In questo modo, si possono prevenire problematiche non volute successivamente al massaggio.

Un massaggio non deve per forza provocare sofferenza

Spesso e volentieri si sente parlare di come un massaggio che provoca dolore, significa che sta facendo bene. La sofferenza, in realtà, non si può considerare affatto come un requisito primario, visto che il massaggio può raggiungere tranquillamente gli effetti voluti anche senza provocare dolore o altre conseguenze indesiderate.

In alcuni casi, infatti, il massaggio può avere effetti distruttivi e non produttivi. Infatti, può capitare, nei casi in cui si avverte un bel po’ di sofferenza, è possibile incappare in situazioni che vengono chiamate come “stalli del trattamento”. La sofferenza deve essere considerata più che altro come una scala che va da 0 a 10. L’ultimo gradino di tale scala, ovvero quello pari a 10, è quello che provoca una sofferenza indicibile e insopportabile. Se la sofferenza è sopportabile il range dovrebbe essere compreso tra 2 e 6, mentre il range di sofferenza, di solito, è quello che va da 7 a 9. Qualora non si dovesse riuscire a sopportare la sofferenza “buona”, si possono provare varie tecniche di massaggio che permettono di evitarla.

Quali sono le principali tipologie di massaggio

Diamo uno sguardo a quelli che vengono considerati i tipi di massaggio maggiormente diffusi. Il massaggio a sfioramento, chiamato anche effleurage, è quello che prevede un contatto tra il professionista e il paziente e permette di preparare il corpo a varie tecniche. Il massaggio termina con la massima delicatezza, garantendo un effetto finale di rilassatezza e di calma, fino al punto in cui il massaggio viene percepito dalla persona più che altro come un semplice solletico.

Il massaggio petrissage, invece, corrisponde a una tecnica molto più profonda, il cui obiettivo è quello di ridare l’adeguata elasticità alla pelle, garantendo un effetto rilassante ai propri muscoli. Sulle zone del corpo di maggiori dimensioni e più carnose, in questo tipo di massaggio è previsto un movimento delle mani particolare. Infatti, le mani devono essere tenute piatte e con i pollici divaricati, come se si stesse impastando una piega di pelle.